MARIA ATTANASIO, LA RAGAZZA DI MARSIGLIA (Sellerio)
IL LIBRO
Per vent’anni Rosalia Montmasson fu moglie di Francesco Crispi, che seguì in tutti gli esili, condividendone azione e utopia, senza paura e senza riserve, facendosi cospiratrice e patriota al servizio della causa mazziniana. Si erano incontrati a Marsiglia: lui esule in fuga dalla Sicilia borbonica, lei lavandaia stiratrice che si era lasciata alle spalle l’asfittico paesino d’origine dell’Alta Savoia. Diventata mazziniana anche lei, entrò a poco a poco nella vita di riunioni e di azioni clandestine di lui, perfino le più rischiose. Avvincente romanzo storico, restituisce voce e identità, recuperando anche una sommersa e avventurosa coralità di oscuri eroi, con un ritmo narrativo di inchiesta letteraria su una vicenda nascosta del Risorgimento.
GLI ALTRI FINALISTI
Maria Attanasio con “La ragazza di Marsiglia” (Sellerio) ha ottenuto 40 voti, contro i 36 assegnati a Rosella Postorino con “Le assaggiatrici” (Feltrinelli) e i 24 andati a Matteo Righetto con “L’ultima patria” (Mondadori). Una vittoria di misura tributata dalla Giuria Popolare composta da 100 grandi lettori indicati dalle librerie Cattaneo di Lecco e Oggiono, Ibs-Libraccio di Lecco, Libreria Volante di Lecco, Parole nel Tempo di Lecco, Mascari5 di Lecco, Perego Libri di Barzanò, La Torre di Merate e dalle biblioteche di Valmadrera-Civate e di Costa Masnaga. Lo spoglio delle schede, coordinato dal notaio Federica Croce, è stato effettuato durante la serata finale svoltasi sabato 13 ottobre presso l’Auditorium Casa dell’Economia di via Tonale a Lecco.
PREMIO SPECIALE STORIE DI LAGO 2018
Durante la serata è stato anche assegnato un riconoscimento speciale, dal titolo “Storie di lago”, allo scrittore lecchese Mattia Conti (vincitore nel 2011 del Premio Campiello Giovani). La motivazione della Giuria Tecnica è stata la seguente: “Per il coraggioso viaggio dentro un lato oscuro della nostra storia, tra follia e riscatto”. La targa è stata consegnata al vincitore dal presidente emerito di 50&Più Lecco, Claudio Vaghi.
IL LIBRO: “Di sangue e di ghiaccio”, Mattia Conti
Quando Ranocchia viene ripescato dall’acqua gelida del fiume, più morto che vivo, ciò che il paese sospettava da tempo diventa certezza: è impazzito. Già non è mai stato molto brillante, con il suo fare svagato e il fisico gracile, inabile al lavoro nei campi. Da quando poi se n’è andato di casa per calcare le assi del palcoscenico… Inevitabile che la sua mente, già debole, cedesse. Il ragazzo viene internato nel manicomio di Como e tutti pensano di aver risolto il problema, senza considerare che nello stesso istituto è entrata da pochi mesi anche Bianca, la Maestrina, la ragazza che ha insegnato a Ranocchia a leggere, amare e soffrire. Un romanzo che unisce la Lecco contadina di fine Ottocento, legata alla memoria manzoniana, e il manicomio, che confonde follia e realtà.