FAUSTA GARAVINI, LE VITE DI MONSUDESIDERIO Bompiani

garavini fausta(1)MOTIVAZIONE

La giuria del Premio Letterario Internazionale Alessandro ManzoniCittà di Lecco ha scelto “Le vite di Monsù Desiderio” (edito da Bompiani), scritto da Fausta Garavini e già finalista al Premio Campiello 2014, con la seguente motivazione ufficiale: “Il romanzo voce all’incerta biografia di un pittore del Seicento che esercitò il suo magistero, tra Roma e Napoli, nella pittura di architetture fantastiche, abitate da fantasmi inquieti e da sinistri presagi. Una scrittura precisa ed elegante, nella quale convergono la finezza della studiosa e l’esperienza della grande traduttrice, ci restituisce un’intensa riflessione sull’età che affascinò lo stesso Manzoni, e ci ripropone insieme l’attualità del romanzo che sa farsi interprete della grande storia attraverso il filtro dell’invenzione”.

IL LIBRO

Il mistero circonda François de Nomé, detto Monsù Desiderio, uno straordinario pittore del Seicento. Ben poco si sa di lui: nato a Metz, in Lorena, visse in Italia, tra Roma e Napoli. Dipinse architetture fantastiche squassate da silenziosi cataclismi, abitate da statue spettrali che sembrano muoversi come figure viventi. Scenari da incubo, sogni pietrificati, il gran teatro della morte e della notte. Su questi quadri densi di ambigue valenze Fausta Garavini costruisce il romanzo di Monsù Desiderio, disegnandone una possibile biografia. La difficile infanzia lorenese, poi l’adolescenza a Roma, dove impara la pittura, incrocia gli artisti del momento e partecipa alla variopinta e tumultuosa vita della città. Il libro di Fausta Garavini racconta un secolo controverso, traboccante di violenza e di bellezza, percorso dai tormenti della fede e dai fermenti della nuova scienza. Umori e colori che ci vengono restituiti da una scrittura elegante, coinvolgente come il ricamo di uno splendido arazzo.

La biografia di Fausta Garavini

Fausta Garavini, studiosa di letteratura francese e occitanica, traduttrice e scrittrice, ha insegnato alla Facoltà di Lettere di Firenze. È autrice della traduzione integrale dei Saggi di Montaigne (1966) e di numerosi lavori critici fra cui L’Empèri dóu Soulèu (1967), I sette colori del romanzo (1973), Il paese delle finzioni (1978), La casa dei giochi (1980), Parigi e provincia (1990), Mostri e chimere (1991). Redattrice di Paragone-Letteratura dal 1972, ha pubblicato diversi racconti in rivista. Fra i suoi romanzi, Gli occhi dei pavoni (1979), Diletta Costanza (1996), Uffizio delle tenebre (1998), In nome dell’Imperatore (2008).