MASSIMO ZAMBONI, L’ ECO DI UNO SPARO, Einaudi
“L’ eco di uno sparo” di Massimo Zamboni (Einaudi) narra la storia di Ulisse, squadrista e membro di un direttorio del fascio, che nel febbraio 1944 cade dalla bicicletta colpito alle spalle. Diciassette anni dopo, un’ altra pallottola uccide il partigiano che sparò quel giorno, ma a impugnare l’arma è un compagno, un ex gappista responsabile a sua volta della uccisione di Ulisse. Massimo Zamboni (scrittore ma soprattutto chitarrista e cantautore per i CCCP prima e i CSI poi) affronta la storia più dolorosa e rimossa della sua famiglia e racconta il volto di un intero Paese, col suo eterno ripetersi di soprusi e vendette.
GLI ALTRI FINALISTI
Oltre al vincitore Massimo Zamboni gli altri due finalisti, individuati dalla Giuria presieduta da Ermanno Paccagnini, sono stati Leonardo Colombati con “1960” (Mondadori) e Antonio Scurati con “Il tempo migliore della nostra vita” (Bompiani) I tre romanzi hanno come comune denominatore il periodo storico a cui fanno riferimento: infatti affrontano con stili e sguardi diversi episodi e personaggi del Novecento.
A decretare il vincitore della XI edizione del Premio Manzoni, organizzato da 50&Più Confcommercio Lecco, sono stati i voti espressi dalla Giuria popolare, istituita per la prima volta proprio a partire da questa edizione. Infatti 50 “grandi lettori”, segnalati grazie alla collaborazione delle librerie Cattaneo, Ibs, Libreria Volante, Parole nel Tempo di Lecco, Perego Libri di Barzanò e La Torre di Merate, hanno letto e giudicato i tre romanzi, consegnando poi i loro voti al notaio lecchese Federica Croce. E le buste con i voti sono state aperte durante la cerimonia finale di domenica 8 novembre.