Nuova data per la finale del Premio Manzoni Romanzo Storico 2020

Si svolgerà sabato 17 aprile alle ore 18.30 l’attesa cerimonia conclusiva dell’edizione 2020 del Premio Manzoni al Romanzo Storico. La finale, programmata a novembre 2020 e poi annullata a causa dell’emergenza Covid-19, è stata rimandata e alla fine si è deciso per una collocazione all’interno di “Leggermente”, la manifestazione di promozione della lettura organizzata ogni anno da Assocultura Confcommercio Lecco.

La cerimonia si terrà in modalità online con accesso tramite il sito di Leggermente: www.leggermente.com. Presso la sala conferenze di Confcommercio Lecco si terrà lo spoglio delle schede della Giuria Popolare (100 lettori della Giuria Popolare individuati grazie alla collaborazione delle librerie Cattaneo di Lecco e Oggiono, Ibs-Libraccio di Lecco, Volante di Lecco, Parole nel Tempo di Lecco, La Torre di Merate e Perego Libri di Barzanò e delle biblioteche di Costa Masnaga, Valmadrera e Civate) alla presenza del notaio Federica Croce.

I tre romanzi in corsa per vincere l’edizione 2020 – scelti dalla Giuria Tecnica presieduta da Ermanno Paccagnini – sono “Di guerra e di noi” di Marcello Dòmini (Marsilio), “Prima di noi” di Giorgio Fontana (Sellerio) e “L’architettrice” di Melania G. Mazzucco (Einaudi).

Il Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni – Città di Lecco, è organizzato dall’Associazione 50&Più, in collaborazione con Assocultura Confcommercio Lecco, il Centro Nazionale di Studi Manzoniani e il Comune di Lecco.

L’edizione 2019 del Premio Manzoni al Romanzo Storico è stata vinta dall’opera “Dai tuoi occhi solamente” (Neri Pozza) di Francesca Diotallevi.

I FINALISTI

“Di guerra e di noi” (Marsilio). Marcello Dòmini

La storia di due fratelli copre l’arco di due guerre mondiali, correndo a perdifiato dal 1917 al 1945; comincia nelle campagne intorno a Bologna e da lì non si sposta. Quando il marito non torna dalla prima guerra mondiale, la madre dei due, ormai sola, è costretta a separarli. Il più grande, di nome Ricciotti, va a studiare in collegio a Bologna. Il più piccolo, Candido, rimane al mulino. Raccontando gli anni del fascismo con un’epopea dove le storie dei personaggi dialogano magistralmente con la grande Storia, Marcello Dòmini segue le peripezie dei due fratelli Chiusoli lungo ventotto anni, e segue, senza mai perderle di vista, le vite di tutti coloro che gli si muovono intorno – compagni di scuola, segretarie, squadristi, mogli, crocerossine, staffette partigiane… -, e lo fa rovesciando situazioni, svelando fondi segreti, collegando incontro a incontro, fatto a fatto, con una voce in fondo scanzonata. Un grande romanzo popolare di uno scrittore al suo esordio.

“Prima di noi” (Sellerio). Giorgio Fontana

Una famiglia del Nord Italia, i Sartori, tra l’inizio di un secolo e l’avvento di un altro. Una metamorfosi continua tra esodo e deriva, dalle montagne alla pianura, dal borgo alla periferia, dai campi alle fabbriche. Il tempo che scorre, il passato che tesse il destino, la nebbia che sale dal futuro; in mezzo un presente che sembra durare per sempre e che è l’unico orizzonte visibile, teatro delle possibilità e gabbia dei desideri. Quattro generazioni, dal 1917 al 2012, che si spostano dal Friuli rurale alla Milano contemporanea affrontando due guerre mondiali e la ricostruzione, la ricerca del successo personale o il sogno della rivoluzione. La povertà e il riscatto, la fede e la politica, l’urlo della rabbia e il silenzio delle parole. Una saga del Novecento in un romanzo storico e corale che rappresenta il lavoro più ambizioso di Giorgio Fontana.

L’architettrice” (Einaudi). Melania G. Mazzucco

Nel maggio del 1624 un uomo accompagna la figlia sulla spiaggia di Santa Severa, dove si è arenata una creatura chimerica. Una balena. Esiste anche ciò che è al di là del nostro orizzonte: è questo che il padre Giovanni Briccio (genio plebeo, osteggiato dai letterati e ignorato dalla corte) insegna alla figlia Plautilla. Una visione che contribuirà a fare di quella bambina un’artista, misteriosa pittrice e architettrice che riuscirà a emergere nel torbido splendore della Roma barocca dominata da Bernini e Pietro da Cortona. Melania Mazzucco torna al romanzo storico, alla passione per l’arte e per i suoi interpreti. Mentre racconta fasti, intrighi, violenze e miserie della Roma dei papi, e il fervore di un secolo insieme bigotto e libertino, ci regala il ritratto di una straordinaria donna del Seicento, abilissima a non far parlare di sé e a celare audacia e sogni per poter realizzare l’impresa in grado di riscattare una vita intera.